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Thor e Loki

Questa storia la conosciamo già ma è sempre bello sentirsela raccontare ancora una volta. Il suo fascino sta proprio nell’attingere ad archetipi del nostro inconscio culturale. Il mito e le leggende di una volta rivivono al cinema. Se una volta il mito aveva la funzione di spiegare l’ordinamento del mondo oggi esso è funzionale allo spettacolo. Dico questo non in senso negativo ma assolutamente positivo. La mancanza di accadimenti straordinari nella vita quotidiana e il desiderio dell’avventuroso e del meraviglioso ci portano ad apprezzare particolarmente certe storie eterne e immutabili. Esempi clamorosi sono “Guerre stellari” e “Il signore degli anelli”. Qui ovviamente il mito è più palese, meno elaborato, più “classico” se così si può dire, ma stuzzica ugualmente quella parte della nostra mente che desidera e pensa di aver perduto il fascino dell’epos.

C’era una volta un re anziano che aveva due figli. Uno era destinato a diventare l’erede al trono e l’altro, sentitosi meno amato, bramava di spodestare il futuro sovrano. Il piano andò a buon fine in quanto mostrò al padre che l’erede designato era troppo immaturo ed egocentrico per governare. Il regno fu messo in pericolo dalla leggerezza del principe che venne quindi esiliato. Mentre il fratello malvagio mirava ora al trono, l’esiliato comprendeva vagando per il mondo quanto fosse stato stupido e avventato e quali sarebbero dovute essere le azioni di un re. Conoscendo le persone del suo regno cominciò a considerarli come innocenti da proteggere, comprese che la pace e non la gloria in combattimento era il vero e unico obiettivo di un sovrano. Compresa questa verità e con l’aiuto di fedeli alleati il principe tornò per sfidare il malvagio fratello ormai completamente corrotto dal potere. Dopo un duello epico il principe riebbe il suo onore e suo fratello fu esiliato per sempre.

La storia è indubbiamente menomata dal fatto di essere destinata ad avere un seguito nell’attesissimo “The Avengers”. Secondo logica il padre avrebbe dovuto lasciare il trono al figlio e morire e questi avere la sua amata. Però il tutto funziona come film singolo senza che sia necessario vedere “Iron Man”, “Hulk: l’incredibile” o “Capitan America”, anche se in questo modo lo spettatore non comprenderà alcune delle battute del film. Molto interessante la scelta di spostare la battaglia principale all’inizio del film in modo tale da dare subito allo spettatore quello che vuole vedere per poi avere tutto il tempo di narrare, con la dovuta calma, i fatti successivi. Brava come sempre è Natalie Portman, qui fresca di oscar per la migliore attrice ne “Il cigno nero”. La sua presenza aggiunge molto alla qualità e all’importanza del suo personaggio e prova come ormai il cinema supereroistico sia da considerare una produzione di serie A del cinema americano. Se una volta vedevamo degli sconosciuti oggi sono le grandi star ad occupare la scena in quelli che sembravano solo secondari film di cassetta.

Il contesto fantascientifico e le riuscitissime situazioni ironiche rendono il tutto interessante. Un spettacolo per la vista e per il cuore. Thor non è un capolavoro del cinema ma uno di quei film che sanno di favola immortale, che, espressa in ogni forma, riesce sempre ad appassionarci.